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Международные отношения
23.02.2021 10 мин на чтение мин
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Un paese pulito, affidabile, piccolo. Situato vicino all'Europa... — Ambasciatore d’Italia - in un'intervista esclusiva per «Экономическая газета» (Giornale economico)

Mario Giorgio Stefano BALDI. Фото: Павел Мартинчик/Комсомольская правда в Беларуси

Il territorio italiano è una volta e mezza quello del nostro paese, ma gli abitanti sono sei volte di più. Fino allo scorso anno, il fatturato commerciale era leggermente inferiore a 1 miliardo di dollari, in cui l’importazione supera di parecchie volte l’esportazione. L'anno passato è stato molto difficile per l'Italia: la pandemia ha cambiato radicalmente la struttura delle esportazioni italiane, escludendone quasi completamente il settore turistico. Tra l’altro, in Italia, per le note ragioni epidemiologiche, anche le regole della comunicazione personale sono state notevolmente cambiate. Di questi ed altri argomenti parliamo con l'Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Repubblica Italiana nella Repubblica del Belarus, Mario Giorgio Stefano BALDI.

 

Ambasciatore, il 2 giugno 2020, durante il Suo videomessaggio in occasione della celebrazione della Festa nazionale della Repubblica Italiana, ha notato che i rapporti tra i paesi non dipendono dalla composizione dei governi o dalle dinamiche del fatturato commerciale. Pensa ancora così?

- Sì, i tempi sono difficili, ma il lavoro di un ambasciatore, sa, è simile al lavoro di un costruttore di ponti. Ponti, non barriere: questo è il nostro credo. Spero che sia io personalmente, sia l'Ambasciata d'Italia in generale, potremo aiutare la Bielorussia a risolvere i suoi problemi, e che la nostra collaborazione e amicizia saranno più forti, a favore dei nostri popoli e del nostro futuro. La storia delle relazioni italo-bielorusse ci mostra che sia il partenariato economico chela nostra cooperazione congiunta si stanno espandendo nell’arco di questi 30 anni. Certo, ci sono stati dei picchi e dei cali, come succede sempre con ogni famiglia, con ogni coppia, ma la direzione è sempre stata verso la crescita. Certo, sono ottimista sull’andamento delle cose dopo questa fase difficile e sono certo che continueremo a crescere insieme. Naturalmente, i sentimenti e le relazioni umane sono la base della nostra relazione.

 

Nello stesso videomessaggio dice che i rapporti sono costruiti sui sentimenti. I rapporti umani – sì, ma le relazioni tra i paesi sono ancora principalmente basati sugli interessi, non è vero? Secondo Lei, quali sono i principali interessi dell'Italia riguardo il lavoro con la Bielorussia?

- Sono comunque certo che le relazioni tra i paesi siano possibili, nonostante diversi momenti politici. Le relazioni umane formano sempre la base di relazioni tra i paesi. Ma nel caso dell'Italia, è davvero un pilastro fondamentale del rapporto. L'Italia è ormai l'unico paese con cui la Bielorussia ha un accordo sull'adozione di bambini. Circa mezzo milione di bambini bielorussi sono venuti in Italia grazie ai programmi di risanamento negli ultimi 30 anni. L'Italia è stato uno dei primi paesi ad assistere al vostro paese dopo l'incidente alla centrale nucleare di Chernobyl e questo ha creato un legame speciale tra le nostre nazioni. Dico spesso che questo è un particolare tipo di petrolio che, bruciandosi, dà calore alle nostre relazioni. Siamo amici da secoli. Ricorda, i rappresentanti delle ricche famiglie italiane provenienti da importanti dinastie del Rinascimento italiano vennero in Bielorussia e vissero qui - Bona Sforza, Maria Medici, Vincenzo Galilei - collegando i nostri popoli. Queste persone hanno portato con sé i loro architetti, artisti e scrittori. E ovviamente, ci sono anche interessi economici e commerciali, interessi di business.

 

- Mi permetta di precisare. Dal 2016, sotto la guida della Camera di Commercio "Belarus-Italia", a Minsk funziona un incubatore di imprese italiane. Quali sono i principali risultati di questo business-incubatore?

- Sì, la Camera di Commercio sta lavorando. Ha lo scopo di aiutare e promuovere le aziende italiane che vogliono investire in Bielorussia, organizza delegazioni di imprenditori italiani, fornisce informazioni sulla fiscalità e sul settore bancario in Bielorussia, ed è una sorta di tutor per le aziende italiane che vogliono essere presenti nel mercato bielorusso, proprio per quello si chiama incubatore. Grazie al lavoro della CC Italia-Bielorussia e la Camera di Commercio Bielorussa e all'agenzia ICE, ora, secondo i nostri dati, ci sono 240 aziende a capitale comune, italo-bielorusso, soprattutto nei quattro settori A, come li chiamiamo noi: abbigliamento (abbigliamento), agroalimentare (prodotti agricoli),automazione (attrezzature), arredamento (mobili e articoli per la casa).

 

-  Qual è la dimensione degli investimenti diretti nell'economia bielorussa dall'Italia negli ultimi tre anni (2018-2020)?

- Gli investimenti italiani in Bielorussia sono piuttosto consistenti. La società di costruzioni Rizzani de Eccher, che sta costruendo una nuova sede di Gazprom vicino alla Biblioteca nazionale, sta anche costruendo un Grand Hotel sullo Svisloch, sul sito dell'ex sala da esposizione. C'è un altro grande progetto di investimento nell'industria chimica, speriamo che venga realizzato: Grodno Azot ha scelto Maire Technimont come partner per la costruzione di un nuovo complesso vicino a Grodno. Si tratta di un grande progetto di investimento del valore di 1,3 miliardi di euro. Si spera che venga lanciato.

Per quanto riguarda la dimensione degli investimenti diretti negli ultimi 3 anni: $ 23 milioni nel 2018, $ 24 milioni nel 2019, $ 27 milioni nei primi 9 mesi del 2020. Come possiamo vedere, il volume degli investimenti è in crescita.

 

L' Italia per la Bielorussia fa parte della top-10 dei paesi in termini di fatturato commerciale, con un evidente sbilancio per l’importazione (nel 2019 il fatturato commerciale è stato pari a $ 900 milioni, di cui solo $ 100 milioni sono esportazioni dalla Bielorussia. Durante il periodo più produttivo del commercio e la cooperazione economica tra la Bielorussia e l’Italia, circa 10 anni fa, il fatturato commerciale ha raggiunto i 2 miliardi di euro. Pensa che sarà possibile raggiungere nuovamente queste cifre nel prossimo futuro, tenendo conto della recessione dell'economia bielorussa e della struttura ad alta intensità di importazione del fatturato commerciale?

- Sì, nel 2019 il fatturato del commercio è stato pari a $ 900 milioni, non ancora completi i dati per il 2020, ma, secondo i nostri dati per i primi 10 mesi, il volume del fatturato è di 530 milioni di euro, pari a circa 630 milioni di dollari con il tasso di cambio corrente. Qui, novembre-dicembre non è ancora preso in considerazione, ma rispetto al 2019 ci sarà un calo nel 2020, principalmente a causa del COVID. Ci troviamo di fronte all'obiettivo di raggiungere la soglia simbolica di 1 miliardo di dollari, siamo ancora molto lontani da questo traguardo, è ovvio e non lo nasconderemo. E, siamo onesti, ci sono tutti i prerequisiti che anche il 2021 sarà difficile. Speriamo, però, che queste cifre vengano comunque raggiunte. Naturalmente, rispetto al giro d'affari di 10 anni fa, le cifre sono in calo, e si deve essere consapevoli del fatto che i paesi che sono concorrenti dell'Italia in questo mercato sono diventati molto forte: i paesi asiatici, la Turchia, la Russia. E se 10 anni fa per acquistare un paio di scarpe di qualità, dovevi cercare le scarpe italiane, ora puoi comprare un paio di scarpe turche o russe molto dignitose. Ma la qualità italiana resta comunque una sorta di garanzia. Dico sempre che quando l'economia bielorussa migliorerà e i cittadini bielorussi avranno un livello di reddito più alto, aumenterà anche il giro d'affari, perché chi vuole la qualità capisce che deve pagarla, e di solito sceglie prodotti italiani, soprattutto nei settori come arredamento, abbigliamento, attrezzature di precisione. Penso che abbiamo un grande potenziale nello sviluppo dei nostri legami commerciali ed economici.

 

Mi lasci fare una domanda diversa. Come può vedere, anche il nostro paese produce molta merce, in vari gruppi di prodotti. Cosa di tutto ciò potrebbe interessare gli acquirenti italiani, perché non arriva ancora all'eventuale utente finale? Cosa ci manca?

- In primo luogo, sono interessanti tutti prodotti in legno, e non intendo solo il legno utilizzato per la produzione di qualcosa, ma il legno già lavorato sotto forma di prodotti finiti. Ad esempio, conosciamo società bielorusse che producono porte, con tecnologia italiana e design italiano, e le vendono con successo in Italia. La produzione avviene in Bielorussia e in Italia portano il prodotto già pronto. Il lino bielorusso può essere richiesto. Se crei un buon design, marketing, presentazione di buon livello, le vendite di prodotti di lino bielorussi possono essere soddisfacenti. Sia i trattori che le macchine agricole per la coltivazione della terra hanno un buon potenziale se riusciranno a raggiungere gli standard necessari per la qualità ambientale, euro-5, euro-6. La Bielorussia ha delle buone risorse naturali, anche nel settore agricolo, e se sarà possibile raggiungere gli standard di qualità europei, ci saranno tutti i requisiti necessari per un ampio sviluppo. Lo stesso vale per il turismo: un paese pulito, affidabile, piccolo. Si trova vicino all'Europa ed è ovviamente un paradiso per gli amanti della natura. In parte come accade in alcune zone dell'Italia, che hanno trasformato il territorio in ricchezza, hanno creato l'ecoturismo, anche la Bielorussia sta cercando di sviluppare questa direzione. Non intendo la caccia, ora in Europa c'è un atteggiamento piuttosto scettico nei confronti di questo tipo di svago. Intendo, invece, la stessa opportunità offerta ad una famiglia italiana, tedesca, polacca di trascorrere tre o quattro giorni immersi nella natura, andare a cavallo, osservare gli uccelli, nuotare nel lago, andare in bicicletta, fare passeggiate, magari visitare una specie di fattoria, vedere come lavorano i contadini, come si mungono le mucche: è proprio questo il settore che gode di grande successo e ha grandi orizzonti. In Bielorussia compreso. Spero che questo accada e il settore cresca. Io stesso sono stato a Belovezhskaya Pushcha, ci sono andato con la mia famiglia in visita turistica privata, ho trascorso due giorni meravigliosi, abbiamo pernottando lì. Ho anche viaggiato in molti luoghi bielorussi, compresi i piccoli agriturismi: le persone sono accoglienti, le strade sono buone, il Wi-Fi è ovunque. A volte mi sembra che i prezzi siano troppo alti, perché un turista che viene dall'Italia o dalla Francia ha già pagato il suo biglietto, e questa è una cifra notevole, ma comunque ci si può lavorare.

 

- Continuando questo tema turistico, vorrei chiedere come l'Italia, uno dei paesi turistici più importanti del mondo, sia uscita da questa picchiata totale in cui è caduto il vostro paese la scorsa primavera, diventando per un po’ di tempo il leader mondiale nella tragica nomina di casi dei malati e morti per la pandemia del Covid-19? Cosa è cambiato in Italia dopo la pandemia? Qual è l'entità del declino economico? Si sono formate nel vostro paese delle abitudini nuove, modelli comportamentali cosiddette “post-covid”?

- Il cambiamento più grande è proprio che il turismo in Italia è crollato. L'Italia è un paese che vive di turismo. E Firenze, Venezia, Capri sono luoghi dove l'80% di turisti erano stranieri. Adesso quasi nessuno viaggia, siamo in una situazione molto difficile. Un numero enorme di settori è associato al turismo: guide, trasporti, hotel, ristoranti, intrattenimento. Pertanto, la dimensione dell'economia italiana è diminuita del 10% nel 2020. Si tratta di un calo generale, ma alcuni settori, in particolare la ristorazione e l'attività alberghiera, sono stati costretti a contrarsi del 50-60%. Ma i cambiamenti più grandi non hanno riguardato nemmeno l'economia, ma il comportamento. L'Italia è un paese che vive di relazioni sociali. E non possiamo più abbracciarci, baciarci, non possiamo incontrarci in piazza e bere un caffè insieme, questa era e rimane ancora una specie di amputazione, e per noi è molto significativa. Perché questa è davvero una rivoluzione di tutto il nostro modo di vivere. Ora la situazione sta migliorando un po', ma ovviamente capiamo che i cambiamenti significativi saranno possibili solo dopo l'invenzione del vaccino. Oggi sono ormai vaccinati più di 2 milioni di italiani, ma in Italia vivono 60 milioni di persone e per ottenere l'immunità di gruppo bisogna vaccinare 40 milioni di persone. Molto probabilmente, questa soglia verrà raggiunta solo alla fine di quest'anno. Ora, prima di tutto, vengono vaccinati medici, operatori sanitari, anziani che hanno più di 80 anni, soprattutto quelli che vivono in case di cura. Speriamo, però, che la situazione inizi a migliorare in primavera e speriamo che in primavera o all'inizio dell'estate saremo in grado di aprire il rilascio dei visti turistici per i cittadini bielorussi. Ora il rilascio dei visti turistici è stato interrotto e questo è un grave danno per l'economia e per i rapporti tra le persone. Adesso è possibile andare in Italia solo per questioni di lavoro oppure per quei cittadini che hanno il permesso di soggiorno in Italia. Anche l'opportunità per gli italiani di venire in Bielorussia è piuttosto limitata. Ma per fortuna il traffico aereo continua a funzionare, ci sono voli 4 volte a settimana, sia per Milano che per Roma, quindi non si può dire che ci sia qualche isolamento. Solo nel periodo più acuto, nel lockdown di marzo-aprile 2020, il traffico aereo è stato completamente interrotto.

 

- L'italiano è una delle lingue mondiali, è la lingua dell'opera, la lingua della musica e la lingua della moda. Tiene traccia di quante scuole in Bielorussia oggi studiano l'italiano? E viceversa, secondo i Suoi dati, c'è un posto in Italia dove uno potrebbe imparare la lingua bielorussa, o almeno sentirla? 

- Sì, la lingua italiana si studia per amore (sorride). Il cinese, l'inglese, il tedesco vengono studiati per il beneficio e l'interesse pratico e l'italiano per l'amore. E questo non è amore per una persona, ma amore per un'idea, l'idea di vivere all’italiana: musica, moda, calcio, opera, belle donne, bellissimi uomini (sorride ancora). E ovviamente, noi come Ambasciata, abbiamo l'obiettivo di promuovere la lingua italiana e lo stile di vita italiano, perché coloro che amano l'Italia e la lingua italiana pagano anche per i prodotti italiani, viaggiano in Italia, trascorrono le vacanze lì. Quindi, prendono la nostra lingua e restituiscono la loro passione, il loro amore. Pertanto, siamo molto contenti che così tante persone stanno studiando l'italiano e vorremmo vederne sempre di più. Per quanto riguarda la lingua bielorussa: è una lingua molto bella, molto melodica, più simile all'italiano, meno dura del polacco o del russo, più musicale e dolce. Quando ho sentito il bielorusso per la prima volta, pur non vivendo ancora in Bielorussia, non ho capito subito che lingua parlassero: ho capito che era una delle lingue europee, ma non ho capito quale. Naturalmente, voglio davvero che si sviluppi e che il suo ambito di utilizzo si espanda. Vedo, però, che il vostro giornale è in russo (ride).

 

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